Silvia e Davide sono italiani e gestiscono il blog « Bagaglio leggero ». In questa intervista, ci raccontano la loro esperienza del GR20, il sentiero di lunga percorrenza che attraversa la Corsica da nord a sud, a settembre 2020!
Buongiorno, ti poi presentare ?
Siamo Silvia e Davide e siamo una coppia (nella vita, nel lavoro e nel trekking). Per chi ha percorso il GR 20 nel settembre del 2020 siamo semplicemente «gli italiani».
Sì perché, al di là dell’entusiasmante percorso, l’altro valore fondamentale del GR 20 è la condivisione con le persone e i rapporti che si creano naturalmente, un passo dopo l’altro.
Da un anno a questa parte abbiamo aperto un blog dove raccontiamo la nostra passione per la montagna e i nostri trekking in Italia e nel mondo.
Avete già esperienza di escursioni?
Siamo tremendamente appassionati di montagna. Trekking, hiking, scialpinismo, ma anche «baiting»: ogni occasione per noi è buona per stare tra i monti.
Grazie alla possibilità di lavorare da remoto come freelancer, in questo periodo ci siamo spostati in una piccola casetta tra le splendide Dolomiti venete. A 5 minuti dalla casa-ufficio abbiamo i boschi, in un’ora o più siamo in cima ad alcune delle più spettacolari montagne del mondo.
Ci può consigliare qualche escursione da fare nella sua zona?
Sul nostro blog Bagaglio leggero raccontiamo le nostre escursioni preferite. Difficile scegliere, ma due zone su tutte ci affascinano particolarmente.
Le Dolomiti del Comelico e le Alpi Carniche. Zone molto diverse per regione, conformazione rocciosa e tradizioni, ma essenzialmente selvagge, ruvide e maestose. Camminare tra gli sconfinati silenzi di questi monti è un assaggio di tutto ciò che significa montagna per noi.
Per quanto riguarda il GR20: In quale periodo? Quale percorso e in quale direzione?
Abbiamo percorso il GR 20 nel settembre del 2020, in direzione Nord-Sud. Ci sentiamo di consigliare a chiunque di percorrerlo in questo senso. I primi giorni saranno duri (parecchio duri), ma mano a mano che il percorso diventa più « semplice » sarà anche più facile gestire la fatica dei giorni che si accumulano. Fare il Cirque della Solitude al decimo giorno di trekking ? Non lo consiglio a nessuno !
Per quanto riguarda la stagione inoltre siamo stati molto fortunati : solo mezza giornata di pioggia.
Per chi volesse leggere i resoconti delle nostre tappe qui può trovare le tappe del nord e qui quelle del sud.
Qual è stato il contesto o il processo di voler realizzare il GR20? Una preparazione specifica?
L’idea è arrivata quasi per caso (come tutte le idee migliori del resto), ma è stata da subito magnetica. Ne avevamo sentito parlare tanto, ma avevamo scelto sempre altri percorsi finché, complice anche la situazione Covid, abbiamo optato per un trekking che fosse più vicino all’Italia.
La preparazione non è stata un problema, perché amando andare in montagna abbiamo potuto farla direttamente sul campo. Trekking di uno-due giorni, salite veloci ed anche un trekking più lungo con la tenda in spalla per abituare il fisico.
Eravamo pronti… o almeno così pensavamo!
Che attrezzatura hai portato?
Il mio zaino (Silvia) è un 36 L e pesava 15 kg a pieno carico, mentre quello di Davide è un 50 L e pesava 18 kg. Diciamo che non possiamo proprio dire « Bagaglio Leggero » in questa occasione, ma considerando che avevamo tutto il necessario per 15 giorni, non è stato poi così male (o per lo meno così continuavo a ripetere alle mie povere spalle).
Scarponi rigorosamente a alti, vestiario tecnico ma con pochissime cose: due felpe, 4 canottiere, un leggins lungo, un pantalone corto, un k-way.
Per quanto riguarda il cibo, ci siamo portati via delle buste liofilizzate italiane (eh già, non ci smentiamo) e abbiamo gustato sul posto molti formaggi e salumi francesi.
Acqua : 1 litro e mezzo al giorno è stata sempre più che sufficiente.
E ovviamente avevamo la nostra amatissima tenda al seguito : una Ferrino quattro stagioni autoportante che si è difesa benissimo !
Avete pensato all’aspetto della sicurezza durante la preparazione del GR20?
Era la parte che ci preoccupava di più. Leggendo vari resoconti era difficile capire quanto effettivamente fosse duro il trekking. Per via della sua popolarità ci sono tantissime persone inesperte che provano l’impresa, salvo ritirarsi dopo un paio di giorni di trekking.
Abbiamo tentato di arrivare preparati, ma eravamo anche consci che avremmo potuto abbandonare in qualsiasi momento senza problema visto che il GR20 è molto servito e ci sono tantissime vie di fuga.
Più neve sul campo?
A settembre non abbiamo trovato neve (per fortuna).
Quali erano le misure sanitarie da rispettare in relazione al VIDOC-19?
Non sappiamo rispondere, perché avendo sempre usato la nostra tenda non abbiamo avuto modo di vedere quali misure fossero state usate nelle camerate o nelle tende a noleggio.
Per quanto riguarda gli spazi comuni (come docce e sale pranzo) non erano state prese particolari misure sanitarie (a parte la mascherina obbligatoria per entrare in alcune bergerie) anche se, a dire il vero, si trattava di un momento in cui il contagio aveva avuto un forte rallentamento.
Gli spazi aperti aiutavano comunque un naturale distanziamento.
Quali sono le sue impressioni su questo argomento e come l’ha vissuto?
Ci è sembrato (quasi) di essere tornati alla normalità. Un bel toccasana per corpo e mente, stanchi da troppi mesi di assedio.
Qualli sono i tuoi impressioni ?
Positive:
del GR 20 ci è piaciuto tutto. L’asprezza del territorio del nord. Le guglie aguzze, le rocce color sangue, i laghi alpini incastonati nelle asperità. La morbidezza del sud. La varietà dei prati, il bestiame al pascolo, i frutti di stagione dei boschi.
Abbiamo amato anche la diversità dei paesaggi che ti spingono sempre oltre, così come la monotonia di certi panorami che ti spingono ad interiorizzare i passi.
I formaggi francesi (anche quelli che pensavamo avessero la muffa), il sole che scalda la pelle dopo una notte gelida, le pozze cristalline dove rilassarsi dopo ore di cammino e le persone che abbiamo conosciuto.
Con molti ci si incrociava anche 3-4 volte al giorno così che i timidi saluti di circostanza sono diventati scambi sempre più densi. Era come se alla fine ci si aspettasse l’un l’altro, ognuno con il proprio passo e la propria storia, ma tutti diretti verso un obiettivo comune.
Ci chiamavano « gli italiani » (eravamo gli unici sul percorso, almeno in quel periodo) e noi non scorderemo mai i nomi di ognuno di loro.
Negativi :
Il freddo! Ho avuto freddo, tanto, tantissimo freddo, tutte le notti. Il mio sacco a pelo +10° è stata una scelta terribile.
Per il resto il trekking è stato molto duro, soprattutto i primi giorni, ma fa parte della sfida.
La tua più grande cotta?
Domanda difficile. Ce lo siamo chiesti da subito, ma non siamo riusciti a trovare una risposta. Come fai a scegliere tra il rifugio Prati e la vista da de Paliri ? Oppure tra i maialini neri liberi nei boschi e il formaggio di capra e la birra Petra al termine della giornata ? Tra le pozze del Golo e il lago di Nino?
Credo che la cosa veramente bella del GR20 è che puoi avere tutto.
Il tuo rifugio e scalo preferito?
Abbiamo adorato il Rifugio Prati! Siamo riusciti ad accapparrarci una piazzola perfetta su un punto panoramico davvero incredibile. Da una parte le verdissime montagne e dall’altra il mare. Il tramonto che cade a picco, le prime luci dell’alba che ci svegliano… un sogno.
Ciliegina sulla torta? Il salame fatto in casa e i formaggi del Rifugio… vere opere d’arte!
Qualche messaggio da trasmettere? Un messaggio di ringraziamento? Un’osservazione ?
Un consiglio ce l’abbiamo: non fatevi trascinare dalla smania di arrivare. Abbiamo visto persone scapicollarsi lungo i sentieri solo per il desiderio di completare il GR20.
La bellezza del percorso sta nel percorso stesso. Prendetevi del tempo per osservare ciò che vi circonda, scattare una fotografia, annusare un fiore, cogliere dei mirtilli o fare il bagno in una pozza cristallina.
Partire con il buio alle 4 del mattino vi farà sicuramente ottenere la piazzola migliore all’arrivo, ma perderete la poesia del trekking.
Il viaggio è il percorso, non la meta.
Avevi un oggetto (o un trucco) pratico da spiegare ai nostri lettori durante il tuo soggiorno?
Consigliamo per chi vuole alleggerire un po’ lo zaino di non portarsi via cibo. I rifugi sono effettivamente forniti di ogni prelibatezza ed è possibile appoggiarsi a loro ogni sera.
Se invece non volete rinunciare all’autonomia, come noi, consigliamo di attrezzarvi con un fornelletto ad alcool, più leggero, meno ingombrante e molto più affidabile.
Altri consigli per i nostri lettori per preparare il GR20 ?
Consigliamo a tutti di essere consapevoli del percorso che state per intraprendere. Il GR20 non è una camminata, è un sentiero «per esperti». In Italia molti dei passaggi sarebbero classificati (e attrezzati) come vie ferrate. In Corsica non è così, per cui ci si trova spesso in punti decisamente esposti.
Ah… ho già detto di non sottovalutate il freddo, vero? Le temperature infatti crollano durante la notte, un buon sacco a pelo è un alleato che non può mancare.
Se pensaste di rifare il GR20, cambiereste qualcosa ?
Tornassi indietro il sacco a pelo è l’unica cosa che cambierei subito !
Vuoi aggiungere qualcosa di più?
Abbiamo scelto di vivere esperienze lente, attente, curiose nei confronti della natura nella quale si svolgono. Per questo, il nostro motto è « senza fretta ma senza sosta ». Su Bagaglio leggero raccontiamo di montagna e di trekking, di avventure e di viaggi, con lo stesso spirito che ci porta a viverli.
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Grazie mille Silvia e Davide per il vostro feedback! « Il viaggio è il percorso, non la meta… Abbiamo scelto di vivere esperienze lente, attente, curiose nei confronti della natura nella quale si svolgono ».
Hai proprio ragione e il tuo messaggio ha senso tra alcuni escursionisti del GR20 Blog! È uno dei migliori consigli che possiamo condividere con qualsiasi escursionista che voglia fare il GR20 (o qualsiasi altro sentiero), prenditi il tuo tempo e goditi l’esperienza! Grazie ancora e a presto (con un sacco a pelo più caldo 😉 )